La band debutta con “Ritrovarsi”, un disco intenso e sperimentale che unisce rock, pop e sonorità. In questa intervista i Twik raccontano la genesi del progetto, le sfumature emotive e la voglia di sorprendere con brani che sono un invito a guardarsi dentro e abbracciare l’imperfezione.

Ciao, ragazzi. Il vostro album d’esordio “Ritrovarsi” rappresenta un punto importante della vostra carriera?
Ritrovarsi è il nostro primo album e rappresenta davvero il frutto di tutto il duro lavoro svolto in questi anni, in prove, incontri, ascolti, messaggi, chiamate e concerti. Non è solo il punto che diamo al nostro passato tortuoso che ritorna imperturbato e concreto oggi nel presente, ma anche l’inizio di un nuovo periodo che guarda al futuro e da il via libera ad una nuova strada, aperta ad ogni occasione.
Sarà solo l’inizio di tante altre sorprese?
È ciò che ci auguriamo! Molte idee ci vengono man mano e ci piace molto stupire gli altri ma soprattutto stupire noi stessi in primis.
Secondo voi, la musica è tra i mezzi più efficaci per fare breccia nel cuore delle persone? Se sì, perché?
La musica è un mezzo potente di comunicazione, non solo smuove emozioni e ci tocca nel profondo con delicatezza o con forza, ma diventa anche uno strumento di divulgazione e potere, perché spesso si danno voce a pensieri e sentimenti che normalmente nella realtà non vengono espressi, magari per paura. La musica quindi parla per noi e di noi, e in qualche modo Ritrovarsi sviscera e parla circa l’individualità e la sua essenza, dove la persona diventa finalmente libera ed unica.
Da dove nasce l’ispirazione per il titolo?
La domanda ha molteplici risposte. Nasce sia da una scena della nostra conoscenza, dove il cerchio si è chiuso solo 3 anni dopo, sia da un incontro in sala prove, in cui ci siamo guardati negli occhi e ci siamo letteralmente ritrovati. Inoltre è un qualcosa che accomuna tutti i brani, sia inteso come il ritrovare se stessi, altre persone, sia ritrovarsi in determinate situazioni.
Dal punto di vista musicale, quali sono state le vostre influenze principali?
Le nostre influenze musicali vengono da ambienti e percorsi diversi, chi da un ascolto più rock, underground e alternative, chi da un ascolto più intimo e pop cantautorato che mischiati hanno dato vita al nostro modo libero di esprimerci, senza limiti. Siamo molto contenti di questo in realtà, perché non avendo un’influenza precisa ed evitando la scelta delle reference, ciò che ne è venuto fuori è qualcosa di vero, sentito, nostro, magari anche strano a primo ascolto, ma sicuramente che strizza l’occhio all’innovazione e alla ricerca creativa.