Ciao Saba, grazie per questa intervista. Nel tuo nuovo singolo, “Haram” hai utilizzato la lingua araba per il titolo, che significa “proibito”. Qual è il motivo di questa scelta linguistica e come si allinea con il messaggio e il tema della canzone?
Ciao ragazzi, grazie per questa domanda super importante, in modo che posso spiegare il mio punto di vista.
La parola HARAM viene utilizzata per varie cose proibite nella legge e per la fede, ha un significato molto profondo e importante per i musulmani nella religione, alla quale sono legato battendomi anche per l’eguaglianza di genere e persone, ma tutto ciò non c’entra con il testo, in quanto ho voluto fortemente questa parola nel mio progetto piuttosto che la classica parola in inglese per l’inclusività di ogni lingua nel mondo. Il tema della canzone tratta un amore tossico e dal momento in cui una delle due persone si rende conto durante una vacanza nel deserto, che questo amore è arrivato all’apice dello stare male, si mette un punto fermo e dice basta. Ognuno di noi dovrebbe PROIBIRSI delle cose che fanno male per ritrovare la propria felicità.
Il brano “Haram” affronta il tema della lotta per essere se stessi, in amore e nella vita, nonostante le influenze esterne. Come hai tradotto questo concetto nella composizione della musica e nelle liriche del brano?
Ho voluto dedicarmi a questo argomento principalmente in tutto il progetto per dire che io sono pronto.
Ci si puó sentire se stessi in vari modi, nel caso di haram socuramente allontanando qualcuno che ci ha tolto tanto per riuscire a brillare di nuovo anche da soli.

“Haram” è stato definito un inno alla libertà di espressione. Quali elementi musicali o lirici ritieni siano stati più efficaci nel trasmettere questo messaggio di libertà e autenticità?
Il testo in primis, la voglia di combattere per i propri diritti che si sentire dalle parole e anche le sonorità di diversa etnia con un testo in lingua italiana.
La canzone parla di un amore tra due persone appartenenti a classi sociali differenti. In che modo hai cercato di rappresentare questa diversità attraverso la tua voce e la struttura musicale di “Haram”?
Ho voluto essere vago in modo che più persone possano sentirsi prese in causa, la diversità è vista solo per far capire quanto la società diversifica due persone che per me sono uguali, che sia in orientamento sessuale, religioso o culturale
Il brano sembra è dunque un richiamo alla sfida delle convenzioni sociali; quali sono state le sfide più significative che hai incontrato durante la creazione di questa canzone e come le hai superate?
Sicuramente ce ne sono state un po’, in quanto ho dovuto scrivere di cose realmente accadute ed è sempre difficile per me potermi aprire così tanto. Una delle sfide più importanti è stata il farsi capire, ma dai numeri credo che per la maggior parte ci stiamo riuscendo.