Con “Skyline”, Mr.MoonBunny (alias Sam) apre le porte di un universo sonoro denso di suggestioni urbane, tra jazz vellutato, hip hop old school e visioni notturne degne di un anime psichedelico. Il nuovo doppio singolo segna un ritorno alle radici per l’artista, dopo un passato nel rock e nel metal, con un lavoro che brilla per coerenza estetica e cura del dettaglio.
Il brano eponimo, Skyline, è una traccia che si muove su coordinate R&B e vaporwave, costruendo un paesaggio sonoro etereo ma vivido. Il basso fretless è il vero protagonista: sinuoso, caldo, ipnotico. Non c’è voce, non c’è rap, eppure tutto parla. L’atmosfera è sospesa, quasi cinematografica, come un viaggio notturno tra i grattacieli di una metropoli addormentata. Il mix firmato da Matt Weiss – noto per collaborazioni con Akon, Nicki Minaj e Chris Brown – conferisce al brano uno spazio tridimensionale, in cui ogni elemento respira e si muove con eleganza.
Il secondo pezzo, “Il Richiamo della Notte”, ci riporta invece nel territorio più classico del boombap lo-fi, ma con uno stile narrativo intimo e raffinato. Le strofe rappate sono morbide, quasi sussurrate, e si intrecciano con un beat che sembra uscito direttamente da una sequenza di *Call of the Night*, l’anime a cui il brano si ispira. Qui Mr.MoonBunny si mette anche nei panni del sound engineer, dimostrando padronanza tecnica e visione artistica. Il risultato è una canzone che ha il sapore del sogno lucido: nostalgica, onirica, sospesa tra realtà e finzione.
Quello che colpisce in “Skyline” non è solo la qualità musicale, ma la coerenza narrativa e sensoriale del progetto. Ogni suono, ogni scelta timbrica, ogni riverbero sembra parte di un unico quadro notturno, dipinto con mano artigianale e spirito contemplativo. Mr.MoonBunny ci invita a rallentare, ad ascoltare la città quando dorme, a perderci tra luci al neon e pensieri a bassa frequenza.
In un panorama musicale spesso frenetico e sovraccarico, “Skyline” si distingue per sobrietà, profondità e fascino retrò. È il manifesto di un artista che ha trovato la sua voce proprio nel silenzio della notte. E che, in quell’ombra, sa raccontare più di quanto mille parole potrebbero dire.
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