“R.e-State a casa”, in uscita venerdì 5 luglio 2024, è il capitolo 9 del progetto solista Ramo. Il numero è corretto, in quanto, i capitoli si dividono in tre blocchi: 1, 2, 3 (“Ricomincio da qui”, “Ortoressia” ed “Il futuro non è scritto”), 7, 8, 9 (“E non c’è niente da”, “Una vita diversa”, “R.e-State a casa”), 4, 5, 6 (in pubblicazione a breve). Perchè questa sequenza? Perchè, la storia raccontata dall’autore potrà essere ascoltata in due modi, o con l’ordine d’uscita, oppure con l’ordine cronologico, ed il racconto risulterà differente.
Il pezzo, prodotto da Antonio “Naba” Martini (sodalizio solido iniziato proprio col capitolo Zero “Quella fotografia”) è un brano Ska che ironizza sull’estate, su chi se la gode pur non andando via e chi si lamenta nonostante la fortuna di potersi permettere le vacanze. Il titolo è volontariamente “provocatorio” e suddivisibile in tre modi: Restate a casa, Estate a casa, State a casa! Di questo singolo, MIRACOLOSAMENTE, è uscito un pezzo in anteprima sul profilo ufficiale TikTok con il “tutorial” di come ballare il brano, (roba da pazzi!).
In che modo possiamo definire “R.e-state a casa” un singolo atipicamente estivo? E qual è il tuo personalissimo rapporto con l’estate?
Buongiorno a tutti, è atipico per il fatto che “non obbliga” nessuno a godersi l’estate in spiaggia, tra palloni, ombrelloni, secchiello e paletta. Anzi, invita a godersi l’estate anche se si rimane a casa, per assurdo col condizionatore e/o ventilatore, o semplicemente rilassandosi.
Il mio rapporto con l’estate? Non sono un grande amante del caldo, preferisco le stagioni fredde, per molti anni (in estate), infatti, ho preferito (specialmente con la famiglia) andare in trentino (solitamente a Vason, frazione di Trento). Ho cominciato ad apprezzare l’estate al mare più negli ultimi anni, mentre il caldo, ancora ora, non mi è molto amico.
Il bello del periodo estivo, a Milano (dove lavoro come contabile) è la città deserta, te la godi in una maniera unica, sembra di vivere nel brano “Tutta mia la città”.
E facendo un passo ancora più indietro, come mai hai scelto di chiamarti proprio Ramo? È un nome che ti rappresenta ancora?
Ramo è un’abbreviazione del mio cognome, all’anagrafe sono Stefano Ramelli, è un nickname che mi porto dietro fin dall’asilo. Per tanti anni l’ho detestato (non posso negarlo), lo vedevo come una presa in giro, col fatto che fossi magrissimo pensavo che fosse un po’ bodyshaming. Infatti, per molto tempo, mi sono “ribatezzato” Ramrock, nome che ho man mano abbandonato tornando al buon vecchio Ramo, molto più “generico” inerente al genere musicale e, a mio parere, più simpatico.
Ti ricordi ancora com’era la prima canzone che hai scritto? Com’era?
Me la ricordo eccome! Ringraziatemi che non la pubblicherò! (ride).
Si intitola “Ci Andavo”, la scrissi ai tempi delle elementari (anche se chiamarla canzone ci vuole fantasia, ma il mio sogno musicale partì proprio da lì), parlava del rapporto che avevo con mio padre che, col fatto che era spesso a lavoro non lo vedevo mai. Ho vissuto per 27 anni a Melegnano, paese a sud-Est di Milano, e mio padre lavorava a Torino, non c’erano tutti i treni che ci sono adesso e, praticamente, lo vedevo (alcune volte) solamente nel weekend.
E che cosa ti hanno insegnato i tuoi progetti musicali precedenti? Che cosa ti manca di più del non essere da solo? E quali invece i vantaggi dell’essere da solo?
Di sicuro ho imparato che se uno ha un sogno non lo molla, il problema di essere in una band è che, se ci credono tutti, si va avanti, ma, se ci crede una persona sola e tutto il resto fa da contorno non vai avanti. Sono del segno dei pesci cuspide Ariete, sono una testa dura! (ride).
Una cosa che mi manca della band, invece, è magari l’appoggio prima dei live, la condivisione del palco, ed i viaggi verso le serate, ma, per mia fortuna, nei pochi Live che sto facendo da solista, ho quasi sempre avuto una bella manciata di amici presenti “Ricomincio da quiiii, con gli amici preeseeentiii” (autocit).
Quali sono invece i tuoi piani per il resto dell’estate?
I miei piani per l’estate? “L’obbiettivo dell’estate è ingrassare!!” (ride). Sicuramente scrivere nuovi brani (ho molte idee nella testa) e prepararmi per una bella stagione di concerti (miei), sto cercando di programmarmi un po’ di date, entro settembre arriverò ad una bella cifra di brani pubblicati per non far mai una serata uguale. Sicuramente rilassarmi un pochino, penso di meritarmelo, l’anno scorso non mi sono fermato un secondo gestendomi gli orari di tre lavori facendo la stazione 7 giorni su 7.