Pietro TheWhite: la precarietà dei 30enni italiani nel nuovo singolo “Vivere la Vita”

Dopo aver catturato l’attenzione del pubblico lo scorso anno con il profondo quesito esistenziale espresso nel singolo “La Verità (fa male?)“, il cantautore pugliese Pietro TheWhite torna sulle scene con un nuovo, toccante progetto musicale, “Vivere la Vita“.

Il brano, che ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio manifesto per la sua generazione, quella degli attuali 30enni, si estende ben oltre il concetto di canzone, abbracciando un’esperienza personale e al tempo stesso condivisibile da molti giovani adulti italiani, che nasce dal cuore dell’artista durante un periodo di transizione cruciale, come lui stesso racconta:

«Sentivo il bisogno di esternare le angosce e le ansie che noi trentenni viviamo quotidianamente, causate dal divario generazionale tra noi e i nostri genitori. Loro, a 20-25 anni avevano lavoro, casa, famiglia, mentre noi, a 30 anni, bè…Ci troviamo ancora a finire l’ennesima tesi, l’ennesimo master, le abilitazioni, i corsi di formazione…»

Una disconnessione egregiamente espressa nel testo del pezzo, in cui Pietro fa fluire l’angoscia e la pressione sociale con una sincerità disarmante. Sin dal verso d’apertura, «Giornata depressa, l’autunno che avanza, il mare lo lascio lì, dalla finestra un cane che abbaia, un vento di tramontana», l’artista pugliese dipinge tra note e pause un quadro vivido della quotidianità e della lotta interiore di tanti giovani italiani che si trovano all’impasse, sospesi tra promesse infrante, sogni e aspettative disilluse, che nella seconda strofa, «mesi stressanti, la Merla di inverno, voglio uscire da questo inferno. Siamo precari, questa è la vita. Ma quando una famiglia??», si fanno strada con ulteriore crudezza, diventando lo specchio di una generazione funambola, alla continua ricerca di stabilità in un contesto sempre più incerto.

Ma nel brano c’è spazio anche per la speranza e per una leggerezza necessaria: la canzone si sviluppa infatti in un crescendo emotivo che invita l’ascoltatore a vivere la vita autenticamente, senza lasciarsi influenzare dai giudizi esterni:

«Vivere la vita solo come vuoi tu,
Bésame fuerte no importa qué sexo eres.
Noi siamo qui solo per vivere la vita,
Vivere la vita solo come vuoi tu.»

Queste parole sono un appello alla riscoperta del proprio “io” interiore, a vivere senza maschere e senza paura. Pietro TheWhite ci ricorda che la vita è un viaggio unico e irripetibile, e che dobbiamo assaporare ogni momento con autenticità e gioia. È una chiamata a liberarsi dalle catene delle aspettative altrui e a trovare la propria strada, seguendo i propri desideri e passioni, sottolineando l’importanza di rimanere fedeli a se stessi in un mondo che spesso cerca di imporre ruoli e comportamenti predefiniti.

«Quante volte a causa delle pressioni sociali non ci siamo sentiti all’altezza di fare ciò che davvero ci piace? – prosegue Pietro, concludendo -. Bisogna imparare a credere che anche nei momenti bui è possibile trovare la forza per rialzarci, senza venire influenzati dai pettegolezzi della gente.»

Dopo aver iniziato il suo percorso artistico nel 2015 presso la scuola di canto Cantarte a Padova, Pietro TheWhite, all’anagrafe Pietro Labianca, non si è più fermato. Ha affinato la sua tecnica vocale presso la scuola Mozart di Foggia, ottenendo riconoscimenti e diplomi di merito e pubblicando i suoi primi brani inediti. Il singolo d’esordio, “Mani”, rilasciato nel 2018, ha segnato il primo passo di una carriera promettente. Nel corso degli anni, Pietro ha pubblicato diversi brani, partecipato a vari concorsi e collaborato con rinomati maestri e istituzioni musicali. La sua passione per la musica è evidente non solo nelle sue release, ma anche nelle sue parole:

«Nel canto ritrovo me stesso, canto non solo per me, ma per trasmettere agli altri le emozioni che riesco a provare, nonostante questa mia passione mi sia sempre stata negata, proprio per via delle aspettative, dei miei e della società.»

Con “Vivere la Vita”, Pietro TheWhite ci invita ad unirci a lui in questo viaggio di scoperta e autoaffermazione. Questo brano è una celebrazione dell’individualità e della libertà personale che ci esorta a vivere pienamente, con serenità e senza rimpianti. Un messaggio di speranza, coraggio e resilienza per chiunque si senta intrappolato dalle aspettative altrui che ci ricorda che, vivere la vita a modo proprio, è un diritto di tutti.