Intervista: Il Goffo ci parla della sua “Rotoli”

Eccoci con Flavio alias “Il Goffo”. “Rotoli” è il titolo del tuo nuovo singolo uscito il 16 novembre. Che messaggio vuoi comunicare agli ascoltatori con questo brano?

Ciao e grazie per lo spazio!
Il messaggio un po’ nascosto di Rotoli è quello di accettare il fatto che a volte non basta mettere in ordine per sistemare le cose. A volte capita che vinca il disordine e in quel caso bisogna prenderla con filosofia.

C’ è una frase della canzone che reputi più importante delle altre? Se si quale e perché?


Non so.. su due piedi sceglierei

“Vedi sono uno straccio e non mi piace passarlo”

Un gioco di parole ironizza su uno stato d’animo grigio.

Ci sarà modo per vederti dal vivo questo fine anno o nel 2024?

Eh .. per i più attenti nei miei social darò qualche indizio per un secret party che si terrà verso fine anno. Mentre per le date ufficiali stiamo preparando qualcosa per inizio 2024.

Parliamo di te. Ci racconti in breve del tuo cammino musicale fino ad oggi?

La prima canzone in studio l’ho registrata nel 2008 per molti anni mi sono collocato nella scena Rap togliendomi qualche soddisfazione.
Nel 2020 ho deciso di reinventarmi in un nuovo progetto e da allora sono usciti due EP ( L’arte del Goffo e Lacune ) che trovate su Spotify. Ma è solo l’inizio e il singolo “Rotoli” un antipasto del nuovo progetto.

Per chiudere. Quali artisti, italiani e stranieri, influenzano il tuo modo di fare musica?

Ascolto tanta musica e cerco di variare e se con Lacune mi sono ispirato agli “Arctic Monkeys” . Ultimamente sto ascoltando molto  Ratatat, Giant Rooks, Oliver Tree , Twenty One pilots, The Black Keys ma anche Merio, Johnny Marsiglia e Nayt.