Intervista a Vandal Zoo per il suo singolo “Cose che non ho detto”

Eccoci con Vandal Zoo. Il titolo del tuo singolo, “Cose che non ho detto”, suggerisce un dialogo mancato o incompiuto. Qual è la storia dietro questo brano e cosa hai voluto esprimere con questo titolo?

Ho scritto questo brano pensando a tutte quelle volte in cui, per paura, per orgoglio o per pudore non ho espresso ciò che pensavo o trattenuto i miei sentimenti. “Cose che non ho detto” è un’esortazione a mettere da parte l’ego, ad essere onesti prima di tutto con noi stessi.  Questa canzone nasce da una lettera che scrissi qualche anno fa, ma che non ho mai spedito. Una sorta di confessione dove mi mettevo a nudo, mi mostravo per ciò che ero, senza filtri. Tempo dopo ho deciso di riprenderla e metterla in musica ed è stata una liberazione.

Nel brano affronti tematiche personali e intime. È stato difficile tradurre queste emozioni in musica? E c’è una frase o un verso del pezzo che senti particolarmente tuo?

E’ stato molto difficile per quanto mi riguarda perché volevo raccontarmi cercando comunque di essere universale, in modo che chiunque potesse rivedersi. Ogni parola di questa canzone mi rispecchia, ma se dovessi individuare un passaggio chiave è questo: “Conoscendomi ho capito che sono stato il primo ad essermi tradito per le cose che non ti ho detto, per paura o rispetto.”

Secondo te, quanto è importante il silenzio nelle relazioni e quanto invece le parole possono cambiare le cose?

Ci sono occasioni in cui le parole sono superflue, succede quando c’è sintonia, quando uno sguardo parla per noi. Resto comunque dell’idea che non bisogna tenersi dentro dubbi o pensieri perché dalla mancata comunicazione poi si amplificano le incomprensioni, le incertezze. è importante potersi esprimere e comunicare liberamente all’interno di una relazione, che sia con un amico, col partner. Meglio una parola detta male piuttosto che stare zitti. Così come trovo sia fondamentale saper ascoltare.

Come vedi “Cose che non ho detto” nel contesto della tua evoluzione musicale e quali messaggi speri di lasciare a chi ti ascolta?

Negli anni ho sperimentato molto, cercando la mia dimensione a livello musicale e sento che questo brano, tra quelli che ho pubblicato finora sia quello che mi rispecchia di più sia a livello di sound che di testo. Il merito di questo risultato è anche di Francesco Pierangeli col quale ho prodotto il brano e che ha saputo arrangiare la canzone nel migliore dei modi.  Considero questo brano una tappa importante per il mio percorso, un ottimo biglietto a visita per chi inizia ad ascoltarmi. Non voglio necessariamente farmi portavoce di chissà quali messaggi, alla fine nelle mie canzoni parlo di me, delle mie sensazioni, dei miei pensieri. Chi ascolta la mia musica entra nel mio mondo, nella mia storia. Spero solo che chi ascolti si ritrovi nel mio viaggio.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti? Possiamo aspettarci un album o un altro singolo che prosegua il viaggio emotivo iniziato con questa canzone?

Per quanto mi riguarda, non ho in previsione di rilasciare un album, almeno per il momento. Preferisco raccontarmi attraverso la pubblicazione di singole tracce anche per poterle valorizzare singolarmente. Quest’anno uscirà tanta altra musica, tra featuring, freestyle e pubblicazioni ufficiali, inoltre stiamo sistemando gli ultimi dettagli per diversi eventi quest’estate, sarà un’ottima occasione per chi verrà ad ascoltarmi di sentire canzoni nuove. 

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