hetra, l’artistə rivelazione del 2024, torna con “Fire Flowers”, un fiore di fuoco tra distruzione e creazione

hetra, artistə rivelazione del panorama musicale italiano proveniente dal lontano pianeta hetra-12, dopo aver incantato pubblico e critica con il suggestivo omaggio al Maestro Franco Battiato nella rivisitazione de “Gli Uccelli” ed aver dato prova del suo approccio unico ed intersezionale alla musica nel debut EP “2019 Benvenuta sul Pianeta Terra”, torna a dar voce a tematiche profonde e attuali in “Fire Flowers”, il suo nuovo singolo.

“Fire Flowers” è un brano che nasce dalle ceneri dell’anima, una fenice che prende vita dal movimento della rabbia. “Fire Flowers” è furia. “Fire Flowers” è ira. “Fire Flowers” è fuoco. Ed hetra, nelle sue liriche cariche di simbolismo, è il fiore di questo ardore, la rappresentazione tangibile della lotta interiore tra il consumarsi della rabbia e lo sbocciare dell’essere.

Un viaggio attraverso le fiamme del dolore e della rinascita, una metafora potente di distruzione e creazione che si alternano in un ciclo senza fine; un ponte catartico che collega e trasforma la sofferenza e l’autoannientamento nel seme di un nuovo inizio. Perché la rabbia è duplice e ambivalente: sa essere forza distruttiva e al tempo stesso creativa, un’emozione che consuma e incenerisce, ma al contempo in grado di condurci al risveglio, alla scoperta, alla consapevolezza di chi siamo davvero.

Proprio come il fuoco, la musica di hetra brucia ma illumina, distrugge ma genera nuove forme di esistenza. Da “Fire Flowers”, si riemerge nella quotidianità del nostro vivere non consumati, ma rinati, con una nuova comprensione di sé e del mondo circostante. Questo brano si fa portavoce di una realtà in cui il dolore non è una condanna, ma un passaggio necessario per raggiungere una comprensione più profonda della vita.

E come i fiori nel fuoco, espressione di una bellezza crudele e affascinante, hetra diviene urlo liberatorio, confessione nuda e cruda di un dolore lacerante capace di mutare in energia purificatrice. Questa conversione non è solo tematica centrale del brano, ma si riflette anche nella composizione musicale di “Fire Flowers”, in cui l’intreccio di melodie e ritmi crea un netto contrasto tra il caos interiore e la ricerca di equilibrio.

Grazie al lavoro con la produttrice Kimerica il brano è ricco di sonorità dark e hyper. La ricerca della produzione è arrivata fin negli abissi. La collaborazione delle due artistə ha creato una nuova direzione per hetra. Con un’atmosfera onirica e psichedelica, la traccia trascina in un mondo dove le sfumature primordiali dei moti interiori si fondono con la modernità dei suoni, creando un’esperienza auditiva che rimane impressa nella memoria e nel cuore, smuovendolo prima, e sollevandolo poi, dal fardello di un sentimento che più opprimiamo e più ci rende schiavi di noi stessi.

hetra scrive:

Sono solo un fiore di fuoco. Quando perdo il controllo, sboccio, mi mostro, i petali si accartocciano con il calore delle fiamme. Muoio. Lentamente. Muoio dopo poco. L’ossigeno si consuma, perdo il controllo, ho una crisi, la furia prendo il controllo, mi colpisco, mi graffio, urlo. Urlo fino a che la pressione del mio viso non fa scoppiare i capillari della pelle.

Mi faccio del male. Faccio male.

Tuttə mi vedono. Io no. Dove sono? Mi perdo. Non riesco a respirare, la mente mi travolge, il corpo mi distrugge. La ragione, ormai lontana, mi compatisce aspettando in un angolo il suo turno. Nella mente tutto si confonde, rimbombano parole.

Non voglio morire, voglio solo morire.

Voglio che la morte mi prenda e se ne vada. Il mio sangue è magma, fuoco che scorre, fiamme arteriose.

Sono solo un fiore che brucia. Sono una stella senza senso, una cometa senza scia. La luce non può risplendere. Sono arrivatə a terra e sono solə qui. Distruttə. Forse l’unica cosa che mi ricorda dove sono.

Non so parlare. Non so vivere. Non so morire. Non so. Non so fare niente. Forse neanche respirare, dopo tutto l’ossigeno ormai è consumato. So solo rimanere immersə nelle fiamme, che forse hanno smesso di bruciare.

Urlo. Continuo a urlare. Nelle urla mi perdo.

Le fiamme mi accolgono. Il sangue scorre. Tutto si trasforma attraverso il calore. Non so dove sto andando. Alla luce dell’incendio riesco a vedere quello che normalmente è assopito negli abissi. Vedo tutto e allo stesso tempo non vedo niente.

Sono un fiore di fuoco. Sono una furia di fuoco. Quando sboccio, muoio dopo poco.

La narrazione struggente della dolorosa bellezza di un’esistenza combattuta tra luce e oscurità, un’urgenza viscerale che racchiude in sé la dualità dell’esserci, del vivere: la meraviglia effimera di un fiore che, nello sbocciare, si consuma nel fuoco della propria passione e dolore. hetra ci parla senza filtri, in un ciclo di genesi e distruzione, un’eterna rinascita ove ogni momento di perdita di controllo segna l’inizio di una trasformazione profonda.

Un conflitto interno che divampa come un incendio inestinguibile, lasciando segni profondi nell’anima e sul corpo. Ma questo viaggio attraverso il fuoco e il tormento non è solo una discesa nel buio; è anche una ricerca di luce, un tentativo di vedere “quello che normalmente è assopito negli abissi.” hetra, con le sue parole, guida gli ascoltatori ad esplorare l’ignoto, dove il caos e la devastazione possono svelare verità nascoste dando forma ad una nuova comprensione di sé e degli altri.

Qui, hetra non è solo cantante e autrice del brano, ma è uno specchio della collettività, un’anima inquieta che usa la musica come strumento per esprimere ciò che non riusciamo a comprendere, a metabolizzare, ad accettare. La sua capacità di trasporre queste intense battaglie interiori in musica non solo dimostra un talento eccezionale, ma riconferma anche l’impegno nei confronti delle tematiche che affronta: dall’ecologia alla questione di genere, dall’antispecismo alla salute mentale trattati nel primo EP, dalla volontà di sollevare il velo di Maya schopenhaueriano che offusca la realtà delle cose all’esigenza di adottare un nuovo linguaggio, più equo ed inclusivo, all’interno di una società frammentata e divisa da rigide dicotomie, l’artistə non porta nei suoi brani semplici argomenti, ma fili intrecciati nel tessuto contemporaneo, indagando con sincerità, coraggio e sensibilità le sfide e le speranze che definiscono il nostro tempo.

“Fire Flowers” è un inno alla vita e alla morte, a bruciare tutto e rinascere dalle proprie ceneri, più forti di prima. Questo singolo parla a chiunque abbia mai sentito il peso soffocante della disperazione, ma anche a coloro che, nonostante tutto, continuano a cercare la luce tra le proprie ombre.

«”Fire Flowers” – dichiara hetra – è per coloro che nelle fiamme del proprio sangue si perdono, si trovano, rinascono e muoiono. Per coloro che sopravvivono a loro stessə e che non sopravvivono. Per coloro che danno valore alla vita come danno valore alla morte. Per coloro che passano attraverso il dolore e per quellə che ancora non lo conoscono. Siamo furore di stelle, fiamme nella pelle, sangue di belve. Brucia. Bruciamo. Tutto.
Insieme».

“Fire Flowers”, accompagnato da due videoclip, un suggestivo lyric ed un emblematico video ufficiale di prossima uscita -, è per quelli che nelle proprie battaglie si perdono, si trovano, rinascono e muoiono, dimostrando che anche nei momenti di più profonda oscurità, esiste la possibilità di una trasformazione, di una rinascita.