“Equilibrio” di Siphon ed Enso

È tutta quanta una questione di stabilità
Appaio calmo e silenzioso fuori, è per bilanciamento
Ciò che salverà, mi condannerà
Ad una guerra di pensieri, in testa cerco, l’armistizio dentro

Perdo il sonno
Prendo un respiro profondo mi sembra uno scherzo
Leggo parole di scherno scritte su uno schermo
Verso fino all’orlo un altro calice di fermo
Cosa è guadagnato e cosa ci è concesso?

Eroe o martire dipingiti come ti pare
Per poi cospargerti il capo di cenere all’altare
Io non mi pento, piuttosto ne prendo atto
Non cedo al ricatto, la vita è una trappola, una dopo l’altra

Ma che te lo dico a fare
Le due facce della stessa medaglia
Un contrappeso, in equilibrio i piatti della bilancia
Tara, azzera l’ansia la mia fame mai sazia
La bava come un cane con rabbia

Qualcosa sfugge all’occhio di chi guarda in una direzione
Soprattutto se non si è la fonte, ma solo la foce
A volte certe cose è meglio dirle ad alta voce
Certi pesi, cento sforzi per non essere mediocre
Per non fare le tue veci
Per non esser portavoce, no
C’ho soltanto canne, paglie, rime e questo flow
La ragione cerca spiegazione
Mentre il cuore dice non lo so

L’anima che vaga
Il corpo la rincorre
La stessa bocca ti baciava
Prima, ora ti morde
Un silenzio che vale mille parole
Il rumore copre la voce
Per chi non vuole più sentire un’obiezione

Equilibrista
La prima volta in bici, si dopo la spinta
Dopo la prima volta dici non la do più vinta
In cerca sempre di un equilibrio
Senza palle o con la grinta?
Un’emozione è vera o è finta