Il performer veneto risponde alle nostre domande.
La musica non è solo suoni e parole, è un linguaggio universale che connette le persone e abbatte le barriere. Oggi abbiamo l’onore di intervistare Aaron Paris, un artista straordinario che non si limita a creare melodie, ma racconta storie che parlano a tutti noi. Aaron è un pioniere del panorama musicale internazionale, in grado di navigare con talento e passione tra il mondo dei social media e le emozioni autentiche. Prepariamoci a un viaggio dietro le quinte della creatività e delle aspirazioni di questo artista unico, che ci mostrerà il vero potere della musica.
Ciao Aaron. Puoi raccontarci di cosa parla la tua nuova canzone “D’Altronde”?
– “D’Altronde parla della situazione attuale in Italia, dove siamo sempre più connessi sui social e sempre meno sociali nella vita reale, rischiando di perdere qualcosa di importante come i rapporti interpersonali diretti.”
Quali esperienze personali o osservazioni ti hanno ispirato a scrivere un brano sul contrasto tra il mondo ‘social’ e le relazioni umane?
– “L’ispirazione del titolo è venuta da un incontro con una persona dopo uno spettacolo, ma il testo l’ho scritto osservando quello che vedo ogni giorno, durante i viaggi e parlando con la gente.”
Secondo te, come la tecnologia ha cambiato il modo in cui percepiamo i rapporti interpersonali?
– “Penso che la tecnologia sia molto importante, perché ha portato a grandi progressi. Tuttavia, ci fa anche comunicare sempre di più tramite tastiere e schermi, perdendo l’empatia e la presenza fisica diretta.”
Il ‘Conte’ nella canzone rappresenta una figura morale. Cosa vorresti che il pubblico imparasse da lui?
– “Nella canzone, il Conte è una persona coscienziosa che può far aprire gli occhi al pubblico su quanto siano importanti certi valori.”
Come riesci a mantenere un equilibrio tra la tua vita personale e la tua attività artistica in un mondo così iperconnesso?
– “Cerco sempre di tenere separate la mia vita privata e quella artistica, perché anche se sono la stessa persona, i due mondi sono diversi.”
Hai recentemente vinto il primo posto in Polonia con ‘Dale’. Come è stato ricevere un riconoscimento così importante all’estero?
– “Mi sento molto fortunato e grato. Già con ‘Mi Vida’ avevo raggiunto un grande traguardo, quindi vincere di nuovo con ‘Dale’ è stata una grande soddisfazione, soprattutto perché non pensavo che potesse succedere una seconda volta.”
‘Sweet Life’, il remake della hit anni ’80 ‘Dolce Vita’, ha riscosso molto successo. Cosa ti ha attratto di questo progetto?
– “L’idea di riprendere questa hit senza tempo non è stata mia, ma di una persona con cui collaboro e che realizza i miei videoclip. Io ho subito pensato che fosse un’ottima idea e mi sono impegnato a darle una nuova identità con sonorità moderne, mantenendo però l’essenza della canzone.”
Hai collaborato con Dj Felix e Niky Voice per questo brano. Come è nata questa collaborazione?
– “La collaborazione con questi due talentuosi artisti è nata grazie alla persona da cui è partito il progetto.”
Cosa puoi anticiparci sul tuo prossimo progetto dance per il mondo Zumba?
– “Stiamo lavorando da mesi a una collaborazione tra Italia e Polonia, con una canzone che sarà cantata in spagnolo e polacco grazie al cantante Marcus.”
Come vedi l’evoluzione della tua carriera nel panorama musicale internazionale?
– “Questa è una domanda difficile. Mi impegno ogni giorno per migliorarmi senza aspettarmi nulla in cambio. Credo che se non si prevedono risultati, quando poi arrivano l’emozione è ancora più grande.”
Mattia Agostini, con cui collabori, è in pieno tour. Quanto è importante per te mantenere collaborazioni strette con altri artisti?
– “Nel mio percorso artistico, credo che collaborare con altri artisti sia fondamentale per dare una prospettiva diversa alle canzoni e per arricchire il mio bagaglio musicale con nuovi spunti.”
Come pensi che la musica possa influenzare o riflettere i cambiamenti sociali e culturali?
– “La musica ha un linguaggio universale e diretto, che arriva immediatamente alle persone. Questo ha portato anche a cambiamenti di mentalità e unioni tra persone con idee diverse.”
Nel mondo di oggi, dove gli influencer sembrano avere più voce di insegnanti e figure educative, quale pensi sia il ruolo della musica nel trasmettere valori?
– “La musica ha un ruolo molto forte come mezzo di comunicazione. Può trasmettere idee e pensieri che possono essere costruttivi o meno, educativi o diseducativi. Tutto dipende da chi trasmette il messaggio e dal suo intento.”
Con la tua attività sempre in movimento, come trovi ispirazione per creare nuova musica e rimanere autentico?
– “Essere sempre in movimento, vedere nuovi luoghi e conoscere nuove persone mi aiuta a rimanere autentico e a trovare ispirazione per scrivere.”
Hai qualche consiglio per i giovani artisti che vogliono emergere in un mondo musicale sempre più dominato dai social media?
– “Non mi sento di dare consigli, ma posso condividere la mia opinione. I social media sono un ottimo canale per promuovere il proprio lavoro, ma è importante scegliere bene su cosa investire per non rischiare di sprecare risorse.”
Concludiamo questa intervista ispirati dalle parole di Aaron Peris, un artista che non si ferma mai, sempre in evoluzione e alla ricerca di connessioni vere e suoni che possano unire persone diverse. La sua visione e la sua determinazione ci ricordano che la musica ha il potere di trasformare, creare un impatto e dare forma ai sogni. Che si tratti di collaborare con altri artisti, reinventare brani classici o esplorare nuovi territori internazionali, per Aaron Peris la musica è molto più di un mestiere: è una missione. Grazie, Aaron, per aver condiviso con noi la tua passione e la tua storia, lasciandoci con la certezza che la musica continuerà a unire e ispirare tutti noi.